La Dieta nel paziente Disfagico - Marcello Maggio UOC Clinica Geriatrica Dipartimento Medico Geriatrico Riabilitativo Dipartimento di Medicina e ...

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La Dieta nel paziente Disfagico

                  Marcello Maggio
               UOC Clinica Geriatrica
     Dipartimento Medico Geriatrico Riabilitativo
        Dipartimento di Medicina e Chirurgia
           AOU Parma-Università di Parma
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CONFLITTI DI INTERESSE
Biedenkopf (Germany) Symposium
            April 2016

 Clinical Nutrition 2019;10-47
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Manuale di Geriatria 2019 Capitolo 13
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APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE AL
  PAZIENTE ANZIANO DISFAGICO

      Manuale di Geriatria 2019 Capitolo 13
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Fotografia e Proiezione statistica degli anziani
         non autosufficienti in Italia

          Nel 2015 la spesa pubblica per l’assistenza
         continuativa a persone di più di 65 anni era di
        20,9 miliardi di euro (Ragioneria Generale dello
             Stato, 2016), oltre la metà allocata per
            trasferimenti monetari e non per servizi

    3000000 anziani non autosufficienti
                 in Italia
         ROMA: 2849000 abitanti
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POTENTIAL SUPPORT RATIO
Rapporto potenziale tra caregiver e soggetti non autosufficienti ultra65enni anziani

           830.000 assistenti familiari dichiarati e
          assunti direttamente da anziani e famiglie
                      (Pasquinelli, 2013)
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IL SILENZIO (NON SOLO SINTOMATOLOGICO) PERICOLOSO E
     COLPEVOLE NELLA CASCATA DISFAGIA DISABILITA’

          Manuale di Geriatria 2019 Capitolo 13
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Risk factors for the presence of nutritional deficiencies
                  (MEALS ON WHEELS)

•   Medications
•   Emotional problems
•   Anorexia late;
•   Late-life
•   Swallowing problems

• Oral factors
• No money

•   Wandering and other dementia-related behavior
•   Hyperthyroidism, hyperparathyroidism, hypoadrenalism
•   Enteric problems (malabsorption)
•   Eating problems (inability to feed self)
•   Low-salt, low cholesterol diets
•   Social problems (ethnic food preferences, isolation)
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Coesistenza ed interazione Disfagia Malnutrizione

 DISFAGIA                                         MALNUTRIZIONE

Necessità di assessment combinato e raccomandazioni per consistenza,
                   adattamento calorico e proteico,
                         e diete specializzate
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PREVALENZA DI MALNUTRIZIONE IN DIFFERENTI FENOTIPI
        DI SOGGETTI ANZIANI CON DISFAGIA

                Ortega O. et al. JAMDA 2017
EAT 10   MNA SHORT FORM
DISTRIBUTION OF PARTICIPANTS AT RISK OF DYSPHAGIA USING
           EAT 10 SCORE ACCORDING TO MNA SF

                  N=773 OUTPATIENTS

   Tagliaferri S, Lauretani F, Maggio M Clinical Nutrition 2019
“Due to the importance and prevalence
of Malnutrition in patients with Oropharyngeal Dysphagia (OD), its
                    assessment should be part of
      the standardized diagnostic algorithm of OD, including
recommendations for texture, calorie and protein adaptation, and
                          specialized diets»

                        Ortega O. et al. JAMDA 2017

                            Bayens. et al. 2016
Clinical Nutrition 2019;10-47
33 PICO QUESTIONS

                       4 MAIN CHAPTERS

1. BASIC QUESTIONS AND GENERAL PRINCIPLES.

2. RECOMMENDATIONS IN OLDER PERSONS WITH MALNUTRITION OR
   AT RISK OF MALNUTRITION.

3. RECOMMENDATIONS    IN   OLDER   PATIENTS     WITH   SPECIFIC
   DISEASES.

4. RECOMMENDATIONS    TO   PREVENT,   IDENTIFY    AND    TREAT
   DEHYDRATION

                     82 RECOMMENDATIONS

                Clinical Nutrition 2019;10-47
ESPEN GUIDELINES
Indicazioni per Disfagia

Clinical Nutrition 2019;10-47
ESPEN GUIDELINES key recommendations

  INDIVIDUALIZATION

                          MULTIMOD
                          AL
                          AND
                          MULTIDISCI
                          PLINARY

                          CAREGIVER
                          EDUCATION

MEAL
ASSISTANCE

                  Clinical Nutrition 2019;10-47
Manuale di Geriatria 2019 Capitolo 13
ESPEN GUIDELINES
   Intake Energetico

Clinical Nutrition 2019;10-47
ENERGY REQUIREMENTS IN OLDER PATIENTS WITH
       OROPHARYNGEAL DYSPHAGIA (OD)

25 kcal/kg/day for older patients with OD and normal nutritional status or risk
of malnutrition,

Patients who consumed 22 kcal/kg/day

Nowadays, several studies suggest an aggressive nutrition with an energy intake of
approximately 35 kcal/kg/day (ideal body weight) to gain weight and improve both
physical and swallowing function

35 kcal/kg/day for malnourished older patients with OD.

                   Costa A et al. Nutrients 2019; 11: 425
ESPEN GUIDELINES
   Intake PROTEICO

Clinical Nutrition 2019;10-47
L’intake proteico ottimale nel soggetto anziano
          con e senza patologia acuta

     Bauer J et al JAMDA 2013 Aug;14(8):542-59
PROTEIN REQUIREMENTS IN OLDER PATIENTS
      WITH OROPHARYNGEAL DYSPHAGIA (OD)

The amount of proteins that were calculated in our menus (1.2
g/kg/day and 1.5 g/kg/day, for the two groups of
patients) agree with a large group of experts in the field of
protein and aging, including the PROT-AGE study

Recommendations of up to 2.0 g/kg/day are recommended
for some groups in the case of severe illness, injury, or
with severe malnutrition

               Costa A et al. Nutrients 2019; 11: 425
ESPEN GUIDELINES
Indicazioni per Disidratazione

   Clinical Nutrition 2019;10-47
ESPEN GUIDELINES
Indicazioni per Disidratazione

   Clinical Nutrition 2019;10-47
ESPEN GUIDELINES
Indicazioni per Disidratazione

   Clinical Nutrition 2019;10-47
Approccio terapeutico al paziente disfagico:
                  obiettivi
    EFFICACIA                     SICUREZZA

                             Deve LIMITARE IL RISCHIO
     Deve garantire gli
                                 Di ASPIRAZIONE
           APPORTI
                                 (scelta di alimenti
di macro e micro NUTRIENTI
                                   con opportune
   e il fabbisogno IDRICO
                                  proprietà fisiche)
DISFAGIA: Livelli di intervento

Consigli dietetici
 ed indicazioni
   posturali

          Se non sufficiente

                             Diete
                        personalizzate a
                          consistenza
                           modificata

                                     Se non sufficiente

                                              Se la nutrizione orale non è possibile

                                                                    Nutrizione
                                                                     Enterale

                                                                      Se l’intestino non è utilizzabile

                                                                                        Nutrizione
                                                                                        parenterale
FOIS

Crary MA et al Arch Phys Med Rehabil 2005;86:1516-1520.
TIMING AND TYPE ENTERAL NUTRITION
            RECOMMENDATIONS 29-40

                  Metanalisi
            Dopo applicazione PEG
       Sopravvivenza 81% ad 1 mese
               56% dopo 6 mesi
              38% dopo 1 anno
Ma bias di indicazione e selezione dei pazienti

           Clinical Nutrition 2019;10-47
IDDSI INTERNATIONAL DYSPHAGIA DIET
    STANDARDISATION INITIATIVE
LIQUIDI ISPESSITI AL NETTARE (NECTAR) ED ADDENSATI AL MIELE
                          (HONEY)
MEAL FORMS AT SHIGEI HOSPITAL

Shimizu A et al. 2018;18: Geriatr Gerontol Int 2018; 18:698-704
OTHER HOSPITALS
ESTIMATED PREVALENCE OF USE OF MODIFIED DIETS

15-30% of long term care residents
and 30-45% of older people in acute
  and rehabilitation wards receive
       modified-texture food

     Keller H et al. J Nutr Health Aging 2012; 16: 195-200

            O’Keeffe. BMC Geriatrics 2018; 18: 167
EFFICACIA
IPOTETICO MODELLO TRIANGOLARE DI LEGAMI TRA MALNUTRIZIONE,
          DISFUNZIONE NEUROMUSCOLARE E DISFAGIA

                   Saito T et al. Dysphagia 2017
Clinical Nutrition 2019;10-47
IL Concetto di Disfagia Sarcopenica

  Il declino sistemico della massa e forza muscolare potrebbe anche
     condizionare i muscoli della testa e del collo, che provvedono ai
                movimenti del collo e della deglutizione.

Con il termine di Disfagia Sarcopenica, un nuovo concetto coinvolto nella
    disfagia che si traduce in difficoltà della deglutizione attraverso
 meccanismi diversi da patologie del motoneurone, stroke, demenza, e
                                Parkinson.

                          Maeda K, et al. Dysphagia. 2015;30(1):80-87.

                 Feng X, et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2013;68(7):853-860.

                Clave P, et al. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2015;12(5):259-270.
RELATIONSHIP BETWEEN DYSPHAGIA AND MUSCLE
          STRENGTH AND FUNCTION

 Tagliaferri S, Lauretani F, Maggio M Clinical Nutrition 2019
Decreased SMI was the strongest potential predictor of dysphagia
           2 months after admission to the hospital
             in patients with restricted oral intake
               for at least 2 days after admission

   Maeda et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2017; 1290-1294
Funzione Muscolare e Disfagia

Maeda K et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2017 Sep 1;72(9):1290-1294.
Shimizu A et al. 2018;18: Geriatr Gerontol Int 2018; 18:698-704
MULTIVARIABLE LOGISTIC REGRESSION ANALYSIS FOR THE
        PRESENCE OF TEXTURE-MODIFIED DIETS

Shimizu
Shimizu A
        A et
          et al.
             al. 2018;18:
                 2018;18: Geriatr
                          Geriatr Gerontol
                                  Gerontol Int
                                           Int 2018;
                                               2018; 18:698-704
                                                     18:698-704
SICUREZZA
LIQUIDI ISPESSITI AL NETTARE (NECTAR) ED ADDENSATI AL MIELE
                          (HONEY)
NECTAR THICKENED LIQUIDS COMPARED TO NORMAL DIET OR USUAL CARE
                 IN ADULTS (>18 YEARS) WITH OD

        Beck AM et al. Clinical Nutrition 2018; 37: 1980-1991
HONEY THICKENED LIQUIDS COMPARED TO NORMAL DIET OR USUAL CARE
                IN ADULTS (>18 YEARS) WITH OD

        Beck AM et al. Clinical Nutrition 2018; 37: 1980-1991
HONEY THICKENED LIQUIDS COMPARED TO NORMAL DIET OR USUAL CARE
                IN ADULTS (>18 YEARS) WITH OD

THICKENED LIQUIDS AND MODIFIED FOODS ARE BENEFICIAL FOR ADULTS
            ABOVE 17 YEARS WITH OD IN RELATION TO:

          2 CRITICAL OUTCOMES (PNEUMONIA AND DEATH)
    8 IMPORTANT OUTCOMES (ASPIRATION, DEHYDRATION, WEIGHT
 LOSS,MEALTIME PERFORMANCE, PATIENT PREFERENCES, INTERVENTION
                 ADHERENCE AND QUALITY OF LIFE)

 VALUES AND PATIENT PREFERENCES WERE HIGHER FOR THIN THAN FOR
                       MODIFIED LIQUIDS

BOLUS MODIFICATION IS ASSOCIATED WITH DECREASED QUALITY OF LIFE

WEAK RECOMMENDATIONS AGAINST ROUTINELY USE OF MODIFIED LIQUIDS
                     IN ADULTS WITH OD

         Beck AM et al. Clinical Nutrition 2018; 37: 1980-1991
COSTO/EFFICACIA
COSTS ASSOCIATED WITH MODIFIED DIETS
      COSTS/EFFECTIVENESS      OF MODIFIED DIETS

In the USA, the total monthly costs for thickened liquids or a person have
been estimated to be in the range of $174 to $289

In England, prescribing of thickeners costs the health service about £14
million per year

It has been argued that ‘a modest reduction in pneumonia incidence would
(my emphasis) produce an enormous economic benefit and increased
survival, justifying management of dysphagia

                  O’Keeffe. BMC Geriatrics 2018; 18: 167
However, a reduction in pneumonia remains unproven
   and the costs from treating dehydration and its
    consequences and from providing nutritional
supplements in those with reduced oral intake due to
    modified diets would be equally deserving of
      consideration in any economic analysis.

           O’Keeffe. BMC Geriatrics 2018; 18: 167
PREFERENZE E COMPLIANCE DEL
          PAZIENTE
      (laddove possibile)
Seshadri S et al. Gerontologist 2018; 58: 4: 749-758
INTERFERENCE WITH SOCIAL LIFE AND ACTIVITIES

     Seshadri S et al. Gerontologist 2018; 58: 4: 749-758
IMPACT OF DYSPHAGIA AND TEXTURE-MODIFIED DIETS
 ON SOCIAL LIFE AND ACTIVITIES (LIVES) OF OLDER
                    ADULTS

      Seshadri S et al. Gerontologist 2018; 58: 4: 749-758
CHALLENGES IN THE TEXTURE MODIFICATIONS

the modification of the texture of food involves a dilution
process and, depending on the type and amount of fluid added,
the nutritional density (especially caloric and protein content) of
the food can be diluted, requiring a larger portion size or
volume to achieve the same level of nutrient and energy
content

Consequently, modified texture foods may contain lower caloric
and protein density when compared to regular textures

Protein and energy enrichment of the texture-modified food is
normally recommended

               Costa A et al. Nutrients 2019; 11: 425
SFIDE FUTURE
(a) rheological adaptation (texture and viscosity) for safe deglutition
(b) nutritional adaptation (water, calories, and proteins)
(c) organoleptic adaptation to improve compliance.

Two fluid viscosities (250 and 800 mPa·s) were selected according to previous studies on
optimal viscosities in older patients. The British Dietetic Association food texture classification
based on common clinical practice selected two food textures (thick purée and fork-
mashable.

Two levels of calorie protein enrichment were selected according to previous studies using
the Mini Nutritional Assessment (MNA®).

The daily caloric-protein and hydric needs were established at 1750 kcal, 70 g protein, and
1750 mL water in patients with MNA® ≥ 17; and, 2037 kcal, 90 g protein, and 2000 mL
water/day in malnourished patients. Sixteen weekly menus (296 recipes) were developed
while using two textures, two levels of viscosity, two nutritional phenotypes (normal/at-risk
vs. malnourished), and two seasons of the year (spring/summer-autumn/winter) based on
Mediterranean cuisine

                       Costa A et al. Nutrients 2019; 11: 425
Texture-modified foods are available in various qualities (e.g., liquidised/thin
puree, thick puree/ soft and smooth, finely minced) and intend to compensate for
chewing and swallowing problems, which are widespread in older people and related
to poor food intake and pneumonia

Evidence regarding the effects and safety of texture-modified food is scarce
and is ‘good clinical practice’ to offer texture-modified, enriched foods to older persons
with malnutrition or at risk of malnutrition and signs of oropharyngeal dysphagia

Based on positive effects of enrichment of regular texture diets it was
assumed that enrichment could have similar effects in texture-modified diets
for patients with chewing and/or swallowing problems

Since insufficient dietary and fluid intake in older people receiving texture-modified
diets, it seems reasonable to monitor nutritional intake, adherence, safety and cost-
effectiveness closely
             Mod from Volkert D A et al. J Clin. Med 2019; 8: 974
CASO CLINICO: D.G. UOMO 83 aa
Ricoverato presso UO di Clinica Geriatrica per Acuti Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Parma il 24 Aprile 2018 con ipotesi
diagnostica da PS di «Ischemia Cerebellare»

ANAMNESI SOCIALE: Viveva al domicilio da solo, completamente
autonomo per BADL e IADL. 2 figli: un maschio ed una femmina
complianti e presenti. Aveva una compagna.

ANAMNESI FISIOLOGICA: Praticava esercizio fisico regolare.
Usava la bicicletta. Guidava l’auto. Dieta libera. Alvo e diuresi
regolari. Continente. Non ha mai fumato. Non assunzione di
alcolici.

ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA:
Nota ernia iatale con reflusso in terapia con PPI
CASO CLINICO: D.G. UOMO 83 aa
  All’ ingresso in Reparto:

 Sensorio: paziente vigile, tranquillo, collaborante in toto, orientato S/T
 PV: PA = 130/70 mmHg; FC = 75 bpm R; SpO2 = 96% in AA, Apiretico.
 EON: Non deficit neurologici motori o sensitivi focali. Instabilità
  posturale, marcia a base allargata, vertigini soggettive, disfonia e
  disfagia per liquidi e solidi (riferita essere comparsa improvvisamente
  da un paio di giorni)
 ECG: RS normale, alterazioni aspecifiche tratto ST-T
 Esami ematochimici all’ingresso: WBC 7980/mm3, Hb 15.3 g/dl, PLT
  213000/mm3, MCV 88.5 fL, INR 1.02, glucosio 117 mg/dl, Creatinina
  1.2 mg/dl, elettroliti nella norma, PCR negativa
 TAC Encefalo: presenza di ipodensità a livello della convessità
  emisferica cerebellare inferiore destra, in sede paramedia, cui si
  associa lieve impronta sull'acquedotto mesencefalico e sul IV
  ventricolo. Il reperto descritto è in prima ipotesi riferibile a lesione
  ischemica recente
CASO CLINICO: PDTA
               Monitoraggio evolutivo quotidiano dei
               PV, del quadro neurologico e funzionale
                 Holter ECG: RS con Fc media di 67 bpm.
   Ictus         Isolata ectopia ventricolare monomorfa e
Ischemico        sopraventricolare diurna e notturna

                    Ecocolordoppler TSA: non stenosi carotidea
                    bilaterale. Vertebrale destra di piccolo
                    calibro, in V1 e V2 riscontro di flusso
                    demodulato come da possibile occlusione
                    distale. Vertebrale sinistra dominante con
                    flusso ortodiretto.

              Doppler Transcranico: Arteria vertebrale destra ipoplasica
              che presenta minimo residuo di flusso al tratto V4
              prossimale non più rilevabile distalmente con esaurimento
              nella PICA (arteria cerebellare postero inferiore).
CASO CLINICO: PDT
…Tuttavia, a fronte di una completa remissione della sintomatologia vertiginosa e
dell’instabilità posturale, permaneva senza alcun miglioramento, la disfagia e disfonia
presentata all’ingresso…

                                       FBS: paralisi delle corda vocale destra in
                                       posizione paramediana e ridotto riflesso della
                                       tosse. Ristagno di secrezioni in ipofaringe a
                            ORL        livello dei seni piriformi.
   Disfagia/                           FEES: evitare alimentazione per os per
   Disfonia                            elevato rischio inalatorio
                                                                          NET      SNG    PEG
                                        Logopedista: incapacità di gestione delle
                                        secrezioni salivari, fase orale della
 RMN Tronco encefalo                    deglutizione ritardata, fase faringea
                                        scarsamente valida con ridotta elevazione
                                        laringea.
Lesione ischemica subacuta recente                      TRAINING deglutizione: posture
della porzione latero-posteriore del                    facilitanti, manovre di compenso,
bulbo di destra compatibile con                         caratteristiche alimentari (tipo e
sindrome di Wallemberg                                  consistenza), accorgimenti dietetici.
                                                        Presa in carico ambulatoriale.
ESPEN GUIDELINES
Indicazione al SNG ed alla PEG

        Clin Nutrition 2019
SINDROME DI WALLEMBERG
 Sindrome del tronco encefalico descritta nel 1985
 E’ la più frequente sindrome alterna bulbare
 E’ sempre dovuta ad una causa vascolare o ad occlusione dell’arteria vertebrale
(porzione terminale) di un lato o di una arteria cerebellare postero-inferiore (che origina
dall’arteria vertebrale) determinante un infarto laterale (o dorso-laterale) bulbare.
 Il quadro clinico classico inizia con violenti vertigini rotatorie soggettive, e rapida
insorgenza omolateralmente alla lesione di: sindrome cerebellare (atassia), paralisi faringo-
laringea (disfagia, disfonia), ipoestesie emifacciali e controlateralmente emianestesia
termico-dolorifica degli arti
Disfagia: assimilazione a Sindrome Geriatrica

Tra quelle condizioni cliniche che non
    rientrano nelle categorie delle
patologie, è altamente prevalente nel
soggetto anziano, è multifattoriale, è
associata a molteplici comorbidità, e
 a scarsi outcome ed è trattabile solo
con un approccio multidimensionale e
           multidisciplinare

           Baijens L et al. Clinical Interventions in Aging 2017
ASSESSMENT GERIATRICO
 Fabbisogno calorico proteico 2400           Training della
  Kcal/die (LARN 2014)                         deglutizione

 Sospensione nutrizione orale                Valutazione fisiatrica e logopedica
 NET mediante SNG e poi PEG

                          Approccio Multidominio e
                              Multidisciplinare

 Valutazione Multidimensionale Geriatrica    Test di Performance Fisica
  Classica
   BADL                                      SPPB
   IADL                                      Hand Grip Test
   MMSEc
   Clock Drawing Test
   MNA-SF
   GDS
Approfondimento dello Stato nutrizionale del paziente
             Peso: 78 kg    Altezza: 172 cm   BMI: 26.4 kg/m2 (lieve sovrappeso)

MNA-SF: 7, stato di malnutrizione . Il paziente riferisce calo ponderale di circa 4 kg dal
momento del ricovero.

                                Esame Bioimpedenziometrico

SMI (Skeletal Muscle Index, BIA): Kg /m² 10.42 (according to Janssen et al., 2002) stato di
non –sarcopenia. Cut off < 8.87 Kg/m²
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE GERIATRICA
      BADL: 100/100          Indipendenza nelle attività base della vita
                                           quotidiana

         IADL: 8/8            Indipendenza nelle attività strumentali
                                      della vita quotidiana

      MMSE: 28,3/30          Deterioramento cognitivo di grado lieve

   Test dell’orologio: 3/3         Non alterazioni visuo-spaziali

    GDS 15 item: 0/15          Non depressione del tono dell’umore

    Tinetti Test: 28/28             Deambulazione autonoma

        SSPB: 12/12                  Buona performance fisica

     Hangrip: 34,6 Kg            Non deficit della forza muscolare

      MNA-SF: 7/14                       Malnutrizione
      BIA: SMI 10.42           Non Sarcopenia ma rischio moderato
                                           disabilità
CONCLUSIONI

 Approccio clinico, strumentale e farmacologico necessario per
  la gestione dell’evento ischemico acuto determinante
  l’impairment della disfagia improvvisa

 Valutazione ed intervento multicomponente, coordinato dalla
  figura del Geriatra, con focus anche sullo stato nutrizionale e
  funzionale secondario a disfagia

      Valutate le risorse, le potenzialità e i bisogni della persona
      Creazione di un piano personalizzato di assistenza e cura (PAI)
      Monitoraggio delle variazioni cliniche nel tempo
      Miglioramento dei risultati terapeutici
      Miglioramento dello stato funzionale e della qualità della vita
RIFLESSIONI
Nonostante……

 Disfagia: prosecuzione del training deglutitorio autogestito dal
  paziente e presa in carico c/o ambulatorio disfagia per rivalutazioni
  periodiche

 NET mediante PEG: addestramento del paziente e dei famigliari
  sull’utilizzo e la gestione del device. Segnalazione al centro
  nutrizionale territoriale di competenza.

 MMG: informato del quadro clinico e del necessario monitoraggio
  clinico evolutivo

                                           ……A distanza di 2 settimane
                                                        dalla dimissione
                                           il paziente si toglieva la vita.
What Are Thickened Liquids?
The three consistencies of thickened
liquids are:
•Nectar-thick liquids — are easily
pourable and comparable to apricot
nectar or thicker cream soups.
•Honey-thick liquids — are slightly
thicker, less pourable, and drizzle from a
cup or bowl.
•Pudding-thick liquids — hold their own
shape. They’re not pourable and usually
require a spoon to eat
Clinical Nutrition 2019;10-47
Maeda K et al. J Acad Nutr Diet. 2016 Apr;116(4):573-7
Il ruolo della Valutazione e dell’intervento multiprofessionale sullo stato
nutrizionale e funzionale del paziente anziano con disfagia e sarcopenia

        Maeda K et al. J Acad Nutr Diet. 2016 Apr;116(4):573-7
Il ruolo della Valutazione e dell’intervento multiprofessionale sullo stato
nutrizionale e funzionale del paziente anziano con disfagia e sarcopenia

        Maeda K et al. J Acad Nutr Diet. 2016 Apr;116(4):573-7
O’Keeffe. BMC Geriatrics 2018; 18: 167
NON EVIDENCE-BASED ARGUMENTS FOR AND AGAINST
          USE OF MODIFIED DIETS (1)

          O’Keeffe. BMC Geriatrics 2018; 18: 167
NON EVIDENCE-BASED ARGUMENTS FOR AND AGAINST
          USE OF MODIFIED DIETS (2)

          O’Keeffe. BMC Geriatrics 2018; 18: 167
Fabbisogni Energetici

                25-30 Kcal/Kg/die

2000-2200 Kcal/die per uomo con età >60 anni e con
         attività fisica leggera/moderata

1600-2000 Kcal/die per una donna con età >60 anni e
        con attività fisica leggera/moderata
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